Possiedo questa moto ormai da più di dieci anni, nessuna modifica fatta, maltrattata in tutti i modi, lasciata ferma per anni…. eppure va sempre, ha una maneggevolezza unica, in mezzo al traffico sembra di guidare una moderna motard!
Agile, scattante, non delude mai e va sempre. La frenata, nonostante il singolo disco anteriore ed il tamburo posteriore, è assolutamente soddisfacente.
Il bello di questa old timer è che ha il sistema di doppia accensione, sia pedale che elettrico, questo significa che una batteria non ti lascerà mai a piedi.
Non è una piuma, pesa circa 150 kg, ma può essere facilmente alleggerita e ti permette lunghi trasferimenti su asfalto e percorsi fuoristrada anche impegnativi.
Ruote tubeless, puoi scegliere se montarci pneumatici con camera d’aria o tubeless.
Il restauro di questa moto, in versione motore rosso e telaio bianco, è relativamente semplice, ad eccezione di alcuni pezzi introvabili, per esempio le fiancatine laterali (esistono però delle repliche in vetro resina ben fatte); il problema del restauro della seconda versione, con motore nero e telaio azzurrino è proprio il colore di quest’ultimo, quasi impossibile da trovare per la verniciatura a polvere.
Anche il motore può essere facilmente restaurato ed è molto durevole, senza cambio pistone e fasce arriva anche a 100.000 km senza perdere molto in prestazioni, quello a cui si deve prestare più attenzione è la catena di distribuzione che col tempo può diventare rumorosa e poi cedere del tutto.
Un altro problema noto di questo motore è un difetto di lubrificazione della parte sopra (punterie) che può provocare un eccessivo surriscaldamento ed una crepa nella testata, con successivo blocco di una valvola.
Il serbatoio da 28,5 litri di cui 6 di riserva, consente una elevatissima autonomia, considerando che, i consumi, se messa ben a punto sono esigui, infatti si percorrono circa 30 km/l.
La rapportata originale (15/41) è un giusto compromesso tra l’utilizzo su strada e il fuoristrada, forse un pochino lunga e più adatta all’uso stradale, possono però essere modificati a piacere per trovare la giusta rapportata in base all’utilizzo da farne, io sto sperimentando un 14/41, forse passerò al 15/46 ma prima la provo un po’ così.
La sella è piuttosto comoda per affrontare anche molti km di asfalto, le pedane poggiapiedi invece sono piuttosto piccole, tanto da dare fastidio durante la guida in piedi. Sto cercando una soluzione artigianale per allargarle dato che non esistono pedane maggiorate per questo modello.
La posizione della cassa filtro è abbastanza alta, in più l’aspirazione avviene dal sottosella, non creando grossi problemi in caso di guadi o sabbia, per l’uso su sabbia però mi permetto di consigliare di ricoprire la spugna con una calza in nylon umidificata con olio così da trattenere un po’ di polvere.
Il doppio carburatore dona un erogazione unica… fantastica, l’unica cosa è che per la guida in piedi il gas ha una corsa un po’ lunga, sto sperimentando proprio in questi giorni un gas a corsa rapida, aggiornerò l’articolo alla fine dei test.
Il portapacchi metallico è robusto e consente di caricare anche un bel po’ di peso, come per esempio attrezzatura per il bivacco e provviste alimentari.
Reparto sospensioni: se bene siano sospensioni di 30 anni fa non le trovo particolarmente carenti, il mono showa con regolazione idraulica del freno in estensione ed escursione di 205 mm, montato sul sistema pro-link fa decisamente bene il suo lavoro, mentre la forcella anteriore anch’essa showa con steli da 41 mm ha una escursione di 229 mm, questa può essere sostituita con la più performante forcella della XR 600 che ha anche una escursione maggiore (modifica che non ho ancora avvertito la necessità di effettuare).
Grazie per la tua recensione pure io ho una moto uguale e valuto di passare a gomme più stradali e accorciare i rapporti pignone corona ciao Massimo dal Piemonte